sabato 15 settembre 2012

Influenza sulle decisioni politiche

Lawrence Lessig, con la sua solita chiarezza, illustra ad una commissione parlamentare statunitense le problematiche dell'influenza sulle decisioni che hanno i grandi finanziatori delle campagne politiche.
Il filo del ragionamento è il seguente:
  1. è indispensabile avere risorse finanziarie per poter essere eletti
  2. una percentuale molto piccola di persone contribuisce alla maggior parte dei finanziamenti ai politici
  3. questa piccola percentuale di persone ha quindi un'influenza elevatissima sia sulle possibilità di elezione dei rappresentanti che sulle loro scelte
  4. la situazione confligge con il dettato costituzionale che vuole i rappresentanti dipendenti unicamente dal popolo, e si intendo tutto il popolo, non una ristretta percentuale
Per Lessig questa è una vera e propria causa di corruzione del sistema politico. Una corruzione che non è penalmente rilevante ovviamente, ma che tuttavia impedisce di fatto che le decisioni pubbliche siano allineate con la volontà del popolo, facendo invece riferimento alla volontà, e agli interessi di pochi.Una corruzione quindi del sistema democratico, che così diviene di fatto un'oligarchia.
E' interessante notare come non vi sia mai stato da parte di Lessig un supporto al finanziamento pubblico dei partiti come soluzione di questo stato di cose.
D'altronde basta vedere quello che accade in Italia per capire che questo sposta solo il gruppo di persone che decide a chi dare i soldi, senza per questo allargarlo ai cittadini tutti. Pur in questo caso prelevando dalle tasche di tutti. Che forse è peggio.
Infatti anche solo il fatto che criteri e modalità di distribuzione siano decisi dagli eletti pro-tempore rende il sistema poco "dinamico". Chi è eletto cercherà di essere rieletto, e tenderà a fare delle leggi che distribuiranno i soldi in modo da avere le maggiori risorse possibili per le prossime elezioni.
Risorse che ovviamente non avrà chi alle precedenti elezioni aveva avuto pochi voti o addirittura non era presente.
Costringere quindi tutti a chiedere direttamente ai cittadini le risorse per poter fare campagna elettorale, e in generale attività politica, mette tutti sullo stesso piano.
Il problema sorge quando, come negli Stati Uniti, pochi contributori forniscono la stragrande maggioranza dei finanziamenti, avendo quindi la forza di imporre ai candidati la propria agenda politica, invece che essere dei sostenitori dell'agenda politica del candidato.
Ma la soluzione c'è ed è semplice, come propone Lawrence Lessig stesso. Ed è quella di limitare ad una cifra relativamente bassa il massimo contributo del singolo sostenitore.
Non vi è altra soluzione, da entrambi i lati dell'oceano.

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